Siamo lieti di annunciare che saremo presenti a Lift Expo Italia, evento promosso da Anica e che si terrà a Milano dal 27 al 29 gennaio 2021. L’esposizione avrà luogo presso MICO– Milano Convention Center, il polo fieristico situato a poca distanza da City Life.
Potrete trovarci allo stand C8: saremo lieti di accogliervi e presentarvi i nostri nuovi prodotti.
Immagina di poter utilizzare l’ascensore senza dover toccare la pulsantiera. Da oggi questo è possibile, grazie al nuovo sistema di riconoscimento vocale CMF che sfrutta l’intelligenza artificiale per controllare la pulsantiera senza bisogno di premere alcun pulsante.
Come funziona
La chiamata si attiva in automatico all’ingresso in cabina e per azionare l’impianto basta pronunciare il numero del piano che si desidera raggiungere oppure il nome della persona a cui è associato un piano. L’installazione delle pulsantiere a comando vocale è semplice ed è compatibile con qualsiasi impianto esistente.
Non tutti gli ascensori vanno solamente da un piano all’altro: ce ne sono alcuni in cui la fermata di arrivo è una vista mozzafiato su una valle incontaminata o su di un lago alpino.
Ascensore dei Cento Draghi
Conosciuto anche con il nome di ascensore Bailong, questo impianto è costruito su un precipizio a Wulingyuan, nell’area cinese dello Zhangjiajie.
La sua altezza di 326 metri ne fa anche l’ascensore all’aperto più alto del mondo.
L’impianto è stato installato per offrire una visione spettacolare della vallata di Wulingyan, riconosciuta come patrimonio mondiale Unesco.
Elevador de Santa Justa
L’Elevador de Santa Justa, a Lisbona, è un ascensore pubblico che collega il quartiere Baixa a Largo do Carmo.
Forgiato in ferro battuto alla fine del XIX secolo, questo ascensore è un vero e proprio monumento dell’epoca industriale, esattamente come la Torre Eiffel.
Hammetschwand
Questo impianto all’aperto si trova in Svizzera e permette di godere della visione dall’alto del lago di Lucerna circondati dalle Alpi.
La sua costruzione non è recente e risale all’inizio del secolo scorso: con un’altezza di 153 metri, è stato per lungo tempo l’impianto più alto e più veloce d’Europa.
Aquadom
Un’ascensore dentro un acquario? Sì, succede a Berlino. Il cilindro di vetro che circonda l’impianto ospita centinaia di pesci esotici.
L’Aquadom è forse l’impianto che necessita di più manutenzione al mondo: ogni giorno devono intervenire quattro addetti alla manutenzione per pulire la vasca e nutrire i pesci.
La superficie delle metropoli occupa solo il 3% del Pineta eppure qui vi vive la metà della popolazione mondiale.
La caratteristica della città moderna è quella di essere sviluppata in verticale. E non è solo una questione di spazio: lo sviluppo delle metropoli verso l’alto ha ridisegnato il concetto di spazio sociale, con i “piani alti” simbolo di prestigio e di potere. Una scalata resa possibile anche dalle innovazioni degli ascensori, che hanno reso semplice e conveniente progettare palazzi in altezza.
La corsa verso l’alto
La nascita della moderna città verticale ha una data ben precisa. Si tratta del 1892, quando Frank J. Sprague inaugura il primo ascensore elettrico all’interno del Postal Telegraph Buildingdi New York.
Quattordici piani da salire nel cuore di Broadway in un momento storico in cui il mercato, per i dispositivi dedicati ai passeggeri, è dominato dalla presenza di impianti idraulici.
Sprague ha però lavorato a fianco di Thomas Edison e sviluppato moderni sistemi per il trasporto elettrico su rotaia. La scommessa è quella di applicare un meccanismo simile anche al trasporto verticale, consentendo di realizzare impianti più veloci.
Da New York a Londra
Il successo dell’intuizione di Sprague è immediato. Nel 1896 ottiene l’incarico per la realizzazione di un ascensore elettrico all’interno del Park Row Building che, con i suoi 31 piani, è l’edificio più alto fino ad ora mai realizzato.
Nel 1987, inoltre, la Sprague Electric Elevator Company fondata con il socio Charles Pratt si aggiudica la commessa per installare 48 ascensori elettrici per passeggeri nella metropolitana di Londra.
Gli ascensori elettrici arrivano, dunque, anche sul Vecchio Continente, destinati a cambiare la fisionomia e il concetto di spazio delle nostre città.
La presenza di animali domestici in condominio può portare a frizioni tra i vicini, soprattutto quando si tratta di utilizzare uno spazio comune come quello dell’ascensore.
Eppure, la legge 220/2012 che ha modificato l’art. 1138 del Codice civile esprime chiaramente come i regolamenti assembleari non possano vietare la presenza di animali.
Diversi sono gli obblighi contrattuali che potrebbero in alcuni casi limitare la presenza in appartamento di cani e gatti.
Nessun divieto a riguardo
Se il Decreto presidenziale del 1999 vieta ai minori di 12 anni non accompagnati di utilizzare l’ascensore, nessuna legge è stata ancora formulata per quanto riguarda gli animali da compagnia.
Dunque, se in un condominio è presente un animale questo – sotto sorveglianza del padrone – può utilizzare le parti comuni come, appunto l’ascensore.
Bisognerà attenersi però alle disposizioni in materia di parti comuni che spiegano chiaramente come: «Ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto».
Le regole da seguire per una convivenza pacifica
Insomma, sì agli animali in ascensore a patto che non rechino disturbo agli altri condomini.
Dovrà essere premura dei padroni assicurarsi di non salire sull’ascensore con il cane in presenza di persone terze che potrebbero essere infastidite dalla presenza dell’animale.
Inoltre, se l’animale dovesse sporcare il padrone dovrà provvedere immediatamente alla pulizia.
Attenzione anche alla sicurezza: l’animale dovrà sempre tenuto al guinzaglio anche per evitare che intralci la chiusura delle porte durante la fermata al piano.
Ai tempi del Coronavirus anche premere il bottone dell’ascensore può diventare un semplice gesto non privo di rischi.
Ecco allora che nella città di Hefei, capoluogo della provincia orientale dell’Anhui, hanno sperimentato una particolare pulsantiera ologramma.
Il dispositivo proietta la pulsantiera dell’ascensore nell’etere, consentendo di premere virtualmente il pulsante senza però toccare alcuna superficie che potrebbe essere contaminata dal virus.
Brevettata nel 2003 da Google
L’ingegnosa soluzione è già stata installata su un centinaio di impianti cinesi. Il costo del dispositivo, come riferiscono fonti di stampa locale, è tutto sommato contenuto e si aggira attorno ai 2mila dollari. Inoltre, secondo l’azienda produttrice, si tratterebbe di un dispositivo molto facile da montare anche su impianti già esistenti.
Nonostante sembri un’idea futuristica, non si tratta di un prodotto del tutto nuovo. Il brevetto per una simile applicazione, infatti, era già stato depositato nel 2003 da Google. Fino ad oggi, però, aveva avuto scarso successo e poche applicazioni anche se una tecnologia simile è già applicata in alcune città della Cina per i pagamenti digitali senza contatto.
Quanto resiste il virus sulle superfici
Le informazioni preliminari raccolte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità suggeriscono che il COVID-19 possa sopravvivere alcune ore sulle superfici, anche se questa ipotesi è ancora in fase di studio.
L’utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il Coronavirus annullando la sua capacità di infettare le persone, per esempio disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’1% (candeggina). Precauzioni importanti da seguire tanto più quando si è in un ambiente chiuso come, appunto, la cabina di un ascensore.
Quali sono le normative che regolano l’installazione di un nuovo ascensore all’interno di un condominio? E ancora: tutti i condomini sono tenuti a pagare in egual misura?
È bene premettere che non esiste una regolamentazione precisa per l’installazione e la manutenzione di un ascensore in un condominio: è necessario, dunque, fare riferimento alle norme del Codice civile e alle sentenze della Corte di Cassazione.
Installazione o manutenzione: quali sono le differenze
L’installazione di un nuovo impianto condominiale rientra, invece, nella materia delle innovazioni e che necessita, dunque, delle maggioranze richieste dall’articolo 1136 del Codice civile.
È importante sottolineare che non costituiscono innovazioni gli interventi tesi all’adeguamento o all’ammodernamento dell’impianto dell’ascensore secondo le vigenti normative in materia.
Chi paga in quale misura
Affinché si possa installare un nuovo ascensore all’interno di un fabbricato preesistente è necessario che venga raggiunta la maggioranza dei consensi, calcolata sulla ripartizione millesimale dello stabile.
In poche parole, i condomini con più millesimi pagheranno anche quote maggiori, come di norma avviene nel computo delle spese condominiali.
Una volta installato l’ascensore diventerà a tutti gli effetti una parte comune del condominio.
Negli edifici di nuova edificazione non residenziali, l’ascensore deve avere le seguenti caratteristiche:
cabina di dimensioni minime di 1,40 m di profondità e 1,10 m di larghezza;
porta con luce netta minima di 0,80 m posta sul lato corto;
piattaforma minima di distribuzione anteriormente alla porta della cabina di 1,50 x 1,50 m.
Negli edifici di nuova edificazione residenziali l’ascensore deve avere le seguenti caratteristiche:
cabina di dimensioni minime di 1,30 m di profondità e 0,95 m di larghezza;
porta con luce netta minima di 0,80 m posta sul lato corto;
piattaforma minima di distribuzione anteriormente alla porta della cabina di 1,50 x 1,50 m.
L’ascensore in caso di adeguamento di edifici preesistenti, ove non sia possibile l’installazione di cabine di dimensioni superiori, può avere le seguenti caratteristiche:
cabina di dimensioni minime di 1,20 m di profondità e 0,80 m di larghezza;
porta con luce netta minima di 0,75 m posta sul lato corto;
piattaforma minima di distribuzione anteriormente alla porta della cabina di 1,40 x 1,40 m.
I criteri da rispettare
In tutti i casi, le porte di cabina e di piano devono essere del tipo a scorrimento automatico. Nel caso di adeguamento la porta di piano può essere del tipo ad anta incernierata purché dotata di sistema per l’apertura automatica.
In tutti i casi le porte devono rimanere aperte per almeno 8 secondi e il tempo di chiusura non deve essere inferiore a 4 secondi.
L’arresto ai piani deve avvenire con autolivellamento con tolleranza massima ± 2 cm.
Lo stazionamento della cabina ai piani di fermata deve avvenire con porte chiuse.
La bottoniera di comando interna ed esterna deve avere i bottoni ad una altezza massima compresa tra 1,10 e 1,40 m.
Nell’interno della cabina, oltre il campanello di allarme, deve essere posto un citofono ad altezza compresa tra 1,10 m e 1,30 m e una luce d’emergenza con autonomia minima di h. 3.
I pulsanti di comando devono prevedere la numerazione in rilievo e le scritte con traduzione in Braille: in adiacenza alla bottoniera esterna deve essere posta una placca di riconoscimento di piano in caratteri Braille.
Si deve prevedere la segnalazione sonora dell’arrivo al piano e, ove possibile, l’installazione di un sedile ribaltabile con ritorno automatico.
Attenzione anche alle modifiche strutturali dell’edificio: per ricavare lo spazio necessario a predisporre un vano ascensore potrebbe essere necessario tagliare le scale. In questo caso, la larghezza finale delle scale non deve essere inferiore ad 80 centimetri.
Da macchina da guerra a vero e proprio status symbol. Nel corso dei secoli l’immagine dell’ascensore è mutata, così come anche le tecnologie che ne hanno decretato il successo su scala globale.
Quando nasce l’idea di un congegno per il trasporto verticale di merci e persone?
Secondo gli storici, già Vitruvio – come riportato anche dal matematico Archimede di Siracusa – avrebbe progettato un dispositivo simile nel primo secolo avanti Cristo.
Una tecnologia rivoluzionaria, in grado di offrire soluzioni a un gran numero di problemi. Tanto che, nella Spagna islamica dell’anno mille, dei montacarichi erano impiegati come strumenti da guerra per trasportare le armi sulle torri.
Nelle dimore dei nobili
Nelle dimore nobiliari del XVIII secolo possedere un ascensore era considerato un grande pregio. La prima “sedia volante” è stata installata a Versailles nella corte di Luigi XV. Qualche anno più tardi lo stesso marchingegno comparirà anche alla Reggia di Caserta, opera l’architetto Gaetano Genovese. Questo ascensore possedeva un sistema di sicurezza della cabina per impedire la caduta violenta al suolo in caso di rottura delle fune di traino, sistema che sarà poi perfezionato da Otis ed altri progettisti. Il 1844 segna quindi segna l’arrivo dell’ascensore in Italia.
Dalle miniere agli hotel
Nel XIX secolo l’utilizzo dell’ascensore diventa meno glamour: questi, infatti, erano impiegati dai lavorati delle miniere di carbone dell’Inghilterra.
Durante la rivoluzione industriale, inoltre, la forza degli animali è soppiantata dal vapore.
Nel 1853 Elisha Otis deposita negli Stati Uniti il primo brevetto per la sicurezza del dispositivo. L’ascensore, adesso, può essere sdoganato al grande pubblico.
Nel 1854 Elisha Otis, in occasione dell’esposizione internazionale di New York, dimostra, con un evento mediatico spettacolare per l’epoca, che il viaggio in ascensore per i passeggeri è diventato sicuro.
La capacità di Elisha Otis di propagandare l’invenzione e la necessità impellente di assicurare il trasporto verticale alle persone nelle città sovraffollate tipo Ney York, sdoganano definitivamente l’ascensore al grande pubblico.
Ascensori per tutti
Nel 1857 a New York viene installato il primo impianto adibito in maniera esclusiva al trasporto di persone; l’impianto è stato realizzato da Elisha Otis ed era una piattaforma con dispositivi di sicurezza azionata mediate cinghie da un motore a vapore.
Il primo ascensore completo adibito al trasporto di persone dotato di una propria cabina e sicuro fu in realtà interamente progettato e brevettato da, ironia della sorte, Otis Tufts; questo ascensore fu installato nel 1957 in un hotel di New York.
Qualche anno più tardi arriva anche in Italia: è il 1870 quando il primo ascensore moderno compare all’Albergo Costanzi di Roma per mano della appena nata azienda di Milano Stigler.
All’epoca gli ascensori erano azionati dalla pressione dell’acqua (e da qui che nasce il termine ascensore idraulico) che spingendo dei pistoni movevano direttamente la cabina oppure, mediante delle pulegge con dei rinvii, muovevano indirettamente la cabina; altro mezzo usato, soprattutto per i montacarichi era il motore a vapore con trasmissione a cinghia..
La Belle Époque è il periodo d’oro degli ascensori; nel 1889 un impianto viene installato sulla Tour Eiffel e nel 1904, sempre nella Capitale a Palazzo Barberini, viene installato il primo ascensore elettrico d’Italia.
Di necessità virtù
Gli ascensori ad azionamento elettrico come li conosciamo dal primo dopoguerra ad oggi, devono la loro esistenza a Friedrich Koepe un ingegnere minerario che lavorando per una azienda mineraria della Ruhr si pose il problema di come aumentare la scarsissima sicurezza degli ascensori che allora facevano anche 200 metri di corsa nelle miniere usando enormi bobine dove la fune avvolta creava enormi pericoli.
L’idea semplice di creare una scanalatura sulla puleggia collegata al motore faceva si che la fune scivolasse pochissimo e permettesse di muovere una cabina controbilanciata da un contrappeso. Friedrich Koepe ha di fatto inventato l’ascensore moderno anche se all’epoca, non creduto dai suoi superiori, dovette brevettarsi da solo questa soluzione!
Un record di velocità
Il progresso tecnologico ha permesso innovazioni che fino a pochi anni sarebbero state impensabili. L’ascensore più veloce del mondo è in grado di viaggiare a 75,6 chilometri orari e si trova nel palazzo altro 530 metri del Guangzhou CTF Finance Centre, in Cina.
Entro il 2026 il mercato globale degli ascensori genererà un giro d’affari di oltre 135,5 miliardi di dollari.
Un comparto in forte crescita, dal momento che nel 2018 il settore ascensoristico valeva 90 miliardi di dollari.
Nonostante il ramo sia in forte espansione, il mercato risulta essere ancora fortemente accentrato. Secondo i dati più recenti e che risalgono al 2018, infatti, quattro multinazionali hanno gestito il 64,4% del mercato.
L’Europa torna a crescere
Dopo la leggera flessione degli scorsi anni, che nel Vecchio Continente la domanda di ascensori è destinata a crescere.
Le previsioni di mercato parlano di una crescita della domanda di quasi due punti percentuali, con un giro d’affari stimato di circa 30 miliardi di dollari entro il 2021.
Storicamente, il mercato europeo è quello con la maggiore domanda di ascensori. Fino al 2006 era proprio in Europa che venivano installati oltre il 40% degli impianti.
La forte domanda dell’Asia ha però accelerato il sorpasso e ad oggi l’Europa detiene solo il 28% del mercato globale.
La Cina ancora protagonista
Nel 2018 in Cina sono stati installati 485mila nuovi impianti, l’uno percento in più rispetto all’anno precedente.
Sarà ancora l’Asia il mercato trainante, spinto proprio dalle richieste del Paese del Dragone dove – entro il 2025 – saranno venduti 610mila nuovi impianti.
E se fino ad oggi la richiesta era essenzialmente quella di impianti ex novo, in Cina ora cresce anche la domanda per servizi di manutenzione e pezzi di ricambio.
Medio Oriente trainato dagli Emirati Arabi
A spingere il mercato mediorientale saranno gli Emirati Arabi Uniti dove la forte espansione urbanistica farà registrare un’impennata nelle richieste di nuovi impianti.
Il mercato dell’Emirato che si affaccia sul Golfo Persico crescerà del 3% entro il 2025; qui la richiesta sarà essenzialmente di nuovi impianti completi, destinati al settore residenziale dell’hospitality.
In Italia ci sono più ascensori che nel resto del mondo. Secondo le stime, infatti, nel nostro paese sarebbero installati quasi un milione di impianti. Un numero notevole, se comparato a quello di stati con una popolazione ben maggiore; negli Stati Uniti gli impianti in funzione sono 700mila e in Cina – il Paese più popoloso del mondo – gli ascensori sono “appena” 610mila.
E quanto tempo passa l’utente medio in ascensore? Secondo le indagini, prendiamo l’ascensore circa 4 volte al giorno; in un anno, poi, in media ciascun impianto è utilizzato da almeno 20mila passeggeri.
Milioni di corse ogni secondo
Se si sommassero tutte le corse effettuate ogni giorno da tutti gli impianti installati nel mondo, si otterrebbe una cifra astronomica: vengono infatti compiute 325 milioni di corse, più di 3mila ogni secondo.
Così tanti viaggi che, in appena tre giorni, gli ascensori di tutto il mondo potrebbero trasportare l’intera popolazione mondiale.
Quanti sono adeguati alle ultime normative?
Gli ascensori, dunque, sono un vero e proprio mezzo di trasporto utilizzato da miliardi di utenti in tutto il mondo e che come tale deve garantire adeguata standard di sicurezza ai passeggeri.
Tuttavia, nonostante il record, si calcola che circa il 60% degli impianti presenti in Italia non rispetti le ultime e più recenti normative in materia di sicurezza.
Oltre il 60% degli impianti, invece, non disporrebbe di tecnologie moderne capaci di garantire agli utenti un livello di sicurezza pari a quello degli ascensori installati secondo le ultime normative.
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