Ascensore elettrico o idraulico: quali sono le differenze

L’Italia è il paese con il più alto numero di ascensori: secondo le stime sarebbero oltre 700mila gli impianti in funzione nel nostro Paese.

Ma che si tratti di un grattacielo di nuova costruzione o di un piccolo condominio da ammodernare, la scelta ricade quasi sempre su due tipologie di impianti: gli ascensori elettrici oppure gli ascensori idraulici.
Partiamo da una premessa: non esisteste a priori un impianto migliore dell’altro ma la scelta dovrà essere guidata da una serie di fattori. Andiamo ora a vedere quali sono le differenze di funzionamento tra questi due tipologie per capire qual è l’ascensore più adatto ai diversi edifici.

  • Ascensore elettrico

Gli ascensori elettrici, a volte chiamati anche ascensori a fune, sono composti da un macchinario di sollevamento a trazione elettrica, l’argano, e da un contrappeso collegato alla cabina tramite le funi. Inoltre, è presente un quadro elettrico di manovra. Per quanto riguarda i dispositivi di sicurezza, gli ascensori elettrici sono equipaggiati con limitatori di velocità e freni paracadute.
L’azionamento dell’ascensore elettrico avviene per mezzo del motore che funziona sia in salita che in discesa; il macchinario di sollevamento – mediante l’attrito sulla puleggia di frizione – mette in moto le funi che sorreggono la cabina.
Questa tipologia di impianto è particolarmente utilizzata per costruzioni con un numero elevato di fermate.
Tuttavia, gli ascensori elettrici hanno un costo spesso maggiore rispetto a quelli idraulici, sia per quanto riguarda il mantenimento che l’installazione.

  • Ascensore idraulico

Spesso chiamati anche ascensori oleodinamici, gli impianti idraulici devono il loro nome alla centralina idraulica e al fluido che aziona il pistone. È proprio questo componente collegato alla cabina che, mosso dalla pressione del cilindro, ne aziona il movimento. A differenza degli impianti elettrici, questa tipologia di ascensori sfrutta la forza di gravità per il movimento in discesa della cabina.

Solitamente si tratta di impianti silenziosi e con un costo medio inferiore. Tuttavia, l’olio minerale utilizzato per il funzionamento è altamente inquinante e, rispetto agli impianti elettrici, gli ascensori oleodinamici sono meno veloci.

Hanno però il pregio di essere meno ingombranti, dal momento che non necessitano di un contrappeso e proprio questa caratteristica li rende la soluzione ideale per l’ammodernamento di edifici.

Qual è la tipologia più diffusa

Come detto, la differenza principale tra impianti elettrici e idraulici riguarda il meccanismo di azionamento della cabina. Ma c’è anche un’altra differenza sostanziale: il numero di fermate che possono essere raggiunte. Questo, in impianto idraulico è limitato da fattori strutturali e solitamente si tratta di ascensori che possono servire al massimo un edificio di otto piani. Eppure, sono proprio gli ascensori oleodinamici a detenere la quota di mercato più alta in Europa. Circa il 74% degli impianti è di questa tipologia, in virtù anche della struttura urbanistica dei nostri centri abitati dove, in media, gli edifici superano raramente i sette piani di altezza.